Partendo dal fatto che due giorni sono riduttivi per visitare tutto, ecco cosa vedere a Siem Reap assolutamente.
Siem Reap è un luogo ricco di storia, cultura e cambiamenti. È tappa obbligatoria per chi si trova in Cambogia (clicca qui per vedere il nostro itinerario).
Il motivo principale per recarsi in questa città senza dubbio sono i templi di Angkor.
IL COMPLESSO DI ANGKOR.
Il complesso di Angkor è uno dei siti archeologici più belli e antichi del mondo, si trova a nord ovest di Siem Reap. Angkor significa “grande capitale” e fu costruita quando regnava l’impero Khmer. Sotto il dominio Khmer vennero infatti costruiti la maggior parte dei templi che ci sono oggi.
Questo sito è considerato patrimonio dell’umanità dall’Unesco per il suo enorme valore culturale, artistico e storico.
L’area è immensa e i templi da visitare sono davvero tanti, noi ne abbiamo scelti tre in particolare che scopriremo insieme.

GIORNO 1
Il primo giorno lo dedichiamo appunto alla visita del complesso archeologico.
Ci sono diversi modi per visitarlo, o con una guida privata (il prezzo varia a seconda della guida) , o con un tuk tuk (15$ per un giorno intero) oppure in bicicletta.
Viste le enormi distanze vi consigliamo il tuk tuk come soluzione al vostro giro, è molto comodo e abbastanza economico.
Per quanto riguarda l’ingresso, esistono pass da un giorno (37$), tre giorni (62$) e una settimana (72$).

Noi abbiamo scelto di fare il pass da un giorno e di visitare i templi più famosi.
ANGKOR WAT
Iniziamo da lui, l’unico e immenso Angkor Wat.
Ad oggi è il più grande monumento religioso mai costruito. Nato come un tempio indù e trasformato successivamente in un tempio buddhista. L’Angkor è il simbolo della Cambogia, è il suo biglietto da visita, tanto da averlo stampato nella bandiera nazionale.
Non potete perdetevi l’alba all’Angkor Wat. Vi consigliamo di recarvi lì in anticipo, in modo da poter prendere la miglior posizione per assistere a quello che sarà un grande spettacolo.
Una volta che i cancelli saranno aperti, superato il ponte andate sulla sinistra per avere una visuale migliore, posizionatevi, aspettate ed ammirate. Vedrete il sole fare capolino tra le rovine fino a far diventare tutto rosso, arancione, giallo e blu.

Quando il sole sorge, perdetevi all’interno del tempio e in tutta la sua bellezza.
È richiesta una certa accortezza nell’abbigliamento. Da evitare di presentarsi con spalle e ginocchia scoperte.
BAYON TEMPLE
Proseguendo il tour tra i templi, non può mancare la visita al Bayon.
Caratterizzato da giganteschi visi scolpiti nella roccia: ognuno ritrae lo sguardo della figura del buddhismo.
Il Bayon è semplicemente magnifico e allo stesso tempo un po’ inquietante, forse è uno dei templi più belli di Angkor (per noi ovviamente.)
Per arrivarci bisogna percorrere un ponte ai lati del quale ci sono decine di statue di guerrieri che sembrano far la guardia al varco poi, avvicinandosi, la meraviglia aumenta fino a rimanere senza parole.

Impossibile rimanere indifferenti a questi volti. Il Bayon ti entra dentro e ti lascia il segno.
WAT TA PROHM
L’ultimo, ma non per bellezza, tempio da non perdere assolutamente è il Ta Prohm.
Un maestoso tempio inghiottito dalla natura selvaggia. Se esiste un posto al mondo abbracciato dalla natura è sicuramente Ta Prohm. Questo perché le sue rovine sono state letteralmente invase dalle giungla, con i ficus strangolatori che si stanno impossessando dell’area giorno dopo giorno, inglobando nel loro tronco i muri sacri.
Un luogo misterioso, dove il fascino dell’Oriente si unisce alla natura primordiale.

GIORNO 2
Il secondo giorno è da dedicare alle bellezze di Siem Reap lontane dai templi.
Iniziate la mattinata con la visita al villaggio galleggiante di Tonle Sap, diventata un’attrazione turistica.

Il lago Tonle Sap è il più grande lago d’acqua dolce del sud-est asiatico. La formazione della pianura centrale è il risultato di milioni di anni di deposizione e scarica alluvionale del Mekong.
Con oltre 170 villaggi galleggianti su Tonle Sap, la maggior parte degli 80.000 abitanti sono considerati stranieri non immigrati. Costituiti da tre gruppi etnici di vietnamiti, Khmer e Cham, sono un popolo senza un paese. Privati di tutte le identità, proprietà e documenti cambogiani. Coloro che sono tornati in Cambogia negli anni ’80 non potevano né rivendicare né acquistare terreni. La loro soluzione allora e generazioni più tardi oggi, è vivere in case di legno galleggianti su zattere e botti di bambù.
A bordo di una barchetta di legno, per 22$, è possibile visitare l’intero villaggio, incrociare bambini che vanno a scuola a bordo di una zattera e curiosare nelle case delle persone che ci vivono. Avere la possibilità di sentirti a stretto contatto con la loro cultura e modo di vivere.

Una volta visitato il villaggio, non resta che andare al parco nazionale di Phnom Kulen, il monte più sacro della Cambogia.
L’ingresso al parco è di 20$ ed è qualcosa di meraviglioso. È raggiungibile tramite tuk tuk o taxi privati e dista un’ora da Siem Reap. Vi consigliamo sempre di utilizzare il tuk tuk per un risparmio economico.
Non c’è molto da spiegare, è solo da vivere. Scendendo da dei piccoli e scivolosi scalini vi troverete davanti a delle cascate imponenti, altissime. E’ possibile farci il bagno, anche se rischiate di essere morsi da i pesciolini 🙂
Non vi rimane che immergersi completamente nella natura e non pensare a nient’altro se non a godersi proprio quel preciso momento.
Lungo le rocce delle cascate ci sono dei giovani cambogiani muniti di macchina fotografica che scattano fotografie meravigliose ai turisti. Con pochi dollari è possibile acquistarle, noi non siamo riusciti a dirgli di no.

All’interno del parco nazionale di Phnom Kulen si trova anche il Wat Preah Ang Thom, un tempio immerso nel verde della collina del parco dove all’interno si trova un Buddha sdraiato di 8 metri. E’ una tappa fissa di molti monaci e fedeli.

Per finire la giornata in bellezza recatevi alla famosa Pub Street dove potrete trovare qualcosa da mangiare, da bere e assaporare la vita notturna cambogiana. Noi ne abbiamo approfittato anche per farci fare un bel massaggio rilassante per pochi dollari.