La Cambogia è una terra che abbiamo avuto il piacere di visitare due volte, così da capirla fino in fondo ed immergersi a pieno in quella che è la sua cultura. E’ una monarchia costituzionale, con un Re che regna in accordo con la Costituzione , la lingua ufficiale è lo “khmer”, la religione principale è il Buddhismo e la moneta è il Riel, anche se la maggior parte dei prezzi sono esposti in dollari americani e quest’ultimi vengono utilizzati dalla maggior parte dei turisti in quanto è più semplice maneggiarli.
Per entrare nel Paese occorre un visto turistico, ottenibile sia online che direttamente ai confini via terra, dipende da che viaggio andrete a fare. Quello che consigliamo noi è di farlo preventivamente online, per evitare le code ai controlli immigrazione. Si può richiedere su questo sito : http://www.evisa.com.kh , ha un costo di 36$ e dura 30 giorni. Otterrete il vostro visto entro 3 giorni dalla richiesta.
Dopo aver fatto il visto non ci resta che partire! Prenderemo un volo da Milano Malpensa a Siem Reap, con scalo a Bangkok. Dedicheremo 15 giorni a questa terra. Pronti a scoprirla insieme?
GIORNO 1-2-3
Considerando che il primo giorno lo perdiamo in viaggio, iniziamo ad avventurarci nella Cambogia dal secondo.
Iniziamo con il botto, con Siem Reap, il gioellino della Cambogia. Perdersi in questa città è come tornare indietro nel tempo e gli dedicheremo due giorni.
Ecco cosa fare a Siem Reap : clicca qui.

GIORNO 4-5-6
Dopo esservi ripresi dalla bellezza di Siem Reap, preparatevi ad immergervi in una cittadina lontana dal turismo, dove è ancora possibile assaporare l’autenticità cambogiana: Battambang. Con un autobus è possibile raggiungere la città in 6 ore per 5.50 € euro a persona.
Battambang nasce lungo il fiume Sangke ed il nome, secondo una leggenda, deriva da “bat” che significa “perdere” e “dambang” che significa “mazza”. Questo perché si narra che un antico Re abbia lanciato la sua mazza da Angkor che cadde nel fiume Sangke, dove vi nacque la città. Infatti, in un incrocio di Battambang, su una rotatoria, è possibile ammirare l’enorme statua che ritrae il Re con la sua mazza, per ricordare il nome della provincia.

Due giorni per vistare Battambang sono sufficienti ed è opportuno noleggiare uno scooter per poter girare ogni angolo della città ed i suoi dintorni.
Nei dintorni di Battambang:
Bamboo Train : un “treno” fatto interamente in bamboo, usato come mezzo di trasporto dai locali che vivono in campagna per muoversi e spostarsi da Battambang a Phnom Penh e viceversa. Si tratta di un treno fai da te, infatti basta avere un piccolo motore, una cinghia, una base in bamboo e due assi ferroviari e chiunque può andare e venire. Anche se è presente un solo binario, non è assolutamente un problema. In caso di incrocio con un altro “treno”, si smonta tutto, si lascia passare, si rimonta ed eccoci pronti per ripartire!
Il costo è di 5$ a persona per un tragitto di 40 minuti, l’unica sosta che viene fatta è in un punto in mezzo al niente allestito per i turisti, con bancarelle e souvenir.

Ne vale la pena? Come ogni cosa ha i suoi lati positivi e negativi, il fatto di essere stati “scaricati” in un posto solo per farci spendere soldi in souvenir non ci è piaciuto, anche se non ci siamo fatti abbindolare. Dall’altro lato però è sicuramente un’attrazione particolare, sfrecciare per 40 minuti in mezzo alle campagne cambogiane su quella piattaforma poco stabile è un’esperienza fighissima.
Wat Ek Phnom : Un tempio indù costruito prima dell’anno mille, un pezzo di storia buttato lì in mezzo. Purtroppo è per la maggior parte crollato e sono rimaste intatte solo le due torri principali, ma con tutta la vita che ha visto passare e che ha sorretto è giusto che sia così.
All’interno del complesso si trova una statua gigante del Buddha, di fronte all’uscita della scuola elementare. Eravamo gli unici turisti ad essere presenti ed è stato davvero bellissimo.
Inoltre, è stato costruito un nuovo tempio in stile moderno, dove i cambogiani si riuniscono per i pic-nic e le donne si recano a pregare per poter rimanere incinte.
L’ingresso è di $1 a persona.

Killing Cave: Un luogo inquietante, dove è possibile toccare con mano la tragedia che da dovuto vivere il popolo cambogiano. Durante l’impero degli Khmer rossi, le persone venivano uccise e buttate in questa grotta. Ci sono ancora dei teschi e delle ossa umane in memoria di questo massacro. C’è poco da dire, c’è soltanto da rimanere in silenzio e riflettere sulla forza che ha avuto la Cambogia di reagire a tutto questo.
Bat Cave: Appena dopo le Killing Cave, si trovano le Bat Cave, dove al tramonto è possibile ammirare uno stormo di pipistrelli che esce dalla grotta.
Dopo aver visto cosa circonda Battambang, se vi avanza tempo, potete dedicarvi alla visita della città passeggiando lungo fiume e scoprendo i vari mercati locali.
GIORNO 7-8-9
Dimenticatevi la pace e il relax lontano dal turismo, è arrivato il momento di andare nella capitale cambogiana: Phnom Penh. Con un autobus di 5h per 7€ a persona, si arriva a Phnom Penh. Rispetto alle altre capitali asiatiche è decisamente più pulita e ordinata, ma questo non significa che sia tranquilla.
Phnom Penh è famosa per i suoi scippi, quindi mentre passeggiate o siete in scooter, attenti a non avere in mano oggetti di valore perché potrebbero prenderveli con una velocità e facilità assurda. Cercate di non camminare con il telefono in mano e ben in vista ed attenti anche agli zaini. Detto questo, andiamo in giro per la città facendo un giro nel centro.
Appena dopo due passi sicuramente sarete travolti dai conducenti di tuk tuk che vi offriranno tour della città a prezzi esorbitanti, almeno il triplo rispetto ai normali prezzi asiatici. Noi, dovendo rispettare il nostro budget giornalieri, ci abbiamo rinunciato ed abbiamo deciso di visitare tutto a piedi.
Ecco le attrazioni principali:
Indipendence monument : Monumento dell’Indipendenza, si trova al centro di una rotonda e sarà impossibile non vederlo.
Vietnam & Cambogia friendship monument : Un monumento che simboleggia amicizia ed unione tra Cambogia e Vietnam, costruita in onore del popolo vietnamita che salvarono i cambogiana dall’assedio degli Khmer rossi.
Old Market e Central Market : due mercati principali di Phnom Penh. Il primo, più autentico, è un groviglio di bancarelle che vendono cibo, hanno pesce e carne esposti, frutta verdura e molto altro. Sarebbe il supermercato alimentare locale. Il secondo invece è più turistico, con bancarelle di souvenir, braccialetti, occhiali e vestiti.
Royal Palace : La residenza del Re, apre alle 14 al pubblico ed è possibile assistere al cambio della guardia.
Wat Phnom : Il tempio principale della capitale, l’ingresso costa 1$ a persona ed è richiesto un abbigliamento consono. E’ circondato da un enorme giardino dove è possibile prendersi un pò di pausa dal caldo afoso della città.
Museo del Genocidio di Tuol Sleng : Nel 1975 i Khmer Rossi trasformarono il liceo Tuol Svay Prey nel più grande centro di interrogatori del regime di Pol Pot, chiamato “S21”, dove furono torturati e massacrati migliaia di detenuti. Nel 1979 in questo edificio è stato inaugurato il Museo del Genocidio di Tuol Sleng, e Nel 2009 l’UNESCO ha inserito il museo nell’Elenco delle Memorie del mondo.
GIORNO 10-11-12-13-14
Dopo tutte queste città un pò di mare è quello che ci vuole, quindi cosa aspettare? Con un autobus di 7 ore per 6€ a testa raggiungiamo Sihanoukville per poi prendere un traghetto per l’isola di Koh Rong, un posto paradisico.
Sconsigliamo vivamente di fermarsi a Sihanoukville in quanto è un cantiere a cielo aperto. E’ tutto in costruzione, spazzatura ovunque e pieno di casinò cinesi. E’ una città che ormai si è completamente svenduta alla Cina, perdendo del tutto la sua identità.
Ecco cosa fare sull’isola : clicca qui.
GIORNO 15-16
Una volta che vi svegliate dal sogno di Koh Rong, tornate sulla terra ferma, in tutti i sensi. Da Sihanoukville raggiungiamo Kampot con un autobus di 3 ore. Kampot è poco conosciuta rispetto ad altre città, ma vale la pena fermarsi qualche giorno.
A Kampot c’è un Parco Nazionale che non potete assolutamente perdervi : Bokor Mountain. Affittate un motorino per raggiungerlo e godetevi tutto quello che ha da offrire.
Durante la salita al monte, non potrete non notare una statua del Buddha che fa capolino sulla strada e che sorveglia la città dall’alto. Fate una breve sosta per qualche fotografia e per ammirare la vista.
Continuando a salire, passerete in mezzo a una specie di ingresso dove ci sono delle guardie disponibili ad indicarvi le migliori attrazioni, fornendovi una mappa del parco nazionale.

Noi abbiamo iniziato dalle cascate, con 0.70€ di ingresso era compreso un succo estratto dalla canna da zucchero. Sorseggiando questa buonissima bevanda, ci siamo letteralmente addentrati lungo fiume per arrivare alla base delle cascate. Lo spettacolo da là sotto è stupendo ed è l’unico punto da dove è possibile vedere entrambe le parti della cascata.
Consultando la mappa del parco, salendo sul monte, è possibile visitare quel che rimane di un antico villaggio francese : chiesa cattolica, posta, stazione di polizia e una scuola.

Vi troverete al di sopra delle nuvole e la foschia e la nebbia renderanno tutto un pò inquetante.
Terminata la visita al parco nazionale e fatto rientro in città, dopo diversi giorni di riso e pollo, un pò di buona cucina italiana è sicuramente quello di cui avrete bisogno! Un piccolo ristorantino gestito da un signore napoletano, “L’osteria”, vi farà sentire per un attimo a casa.
Girando per la città, noterete sicuramente una rotonda che raffigura una Duria gigante. La Duria è un frutto tipico asiatico, con un cattivissimo odore, addirittura viene vietato il consumo in alcuni hotel e autobus pubblici. Kampot rappresenta il centro principale della coltivazione di questo frutto.
GIORNO 17-18
Da Kampot ci spostiamo a Kep con 30 minuti di autobus e 2€ a persona. Kep è famosa per i suoi buonissimi granchi ed il suo mercato proprio lungo mare, appunto chiamato “Crab Market”. Oltre questo onestamente non ha molto da offrire, il mare non è dei migliori e le spiagge neanche. Girando in biciletta potrete vedere qualche scimmietta intenta a rubare del cibo, monaci che passeggiano e bambini che giocano sulla spiaggia. Quello che vi consigliamo di fare è l’escursione in giornata per Koh Tonsay, chiamata l’isola del coniglio grazie alla sua dolce forma e non alla presenza di conigli sull’isola!
A Koh Tonsay è possibile anche alloggiarci, oppure il ritorno a Kep è previsto per le 16. E’ un’isola minuscola, senza strade, con mare e palme, nient’altro. La taxi boat vi lascia nell’unica zona attrezzata dell’isola, dove sono presenti due bar e ristoranti e qualche lettino per prendere il sole. Se volete avventurarvi alla scoperta di qualche baia nascosta, esiste un sentiero che fa quasi tutto il giro dell’isola.

Passerete di fronte a capanne abitate da gente locale, galline che camminano insieme a voi e tanto tanto verde.
L’unica pecca è aver trovato disseminata per tutta l’isola grandi quantità di plastica, nonostante sia un’isola quasi disabitata. Sicuramente questo la penalizza molto, basterebbe solo un pò di forza di volontà da parte dei locali per rimetterla a nuovo.
GIORNO 19-20
E’ arrivato il momento di rientrare e di salutare questa terra. Da Kep potrete prendere un autobus per Sihanoukville, da dove volerete verso casa. Se invece siete in viaggio a tempo indeterminato come noi, andate a dare un’occhiata agli altri articoli.
Come vi è sembrata la Cambogia? Vi abbiamo fatto venire voglia di visitarla? Sul nostro profilo instagram potrete vedere con i vostri occhi i numerosi video fatti così da toccare con mano quello che vi abbiamo appena descritto.