Itinerario classico del Myanmar. Tappe: Yangon – Bagan – Mandalay – Lago Inle.
BREVE STORIA DELL’EX BIRMANIA
Il Myanmar è un Paese che ha aperto le porte al turismo soltanto nel vicino 2010, quando la giunta militare ha iniziato ad attuare delle riforme politiche democratiche, dichiarando la pace tra le varie etnie.
Il Myanmar, essendo appunto fortemente controllato dal governo militare, si può visitare solo in parte, circa un terzo del territorio. Nei restanti due terzi i turisti non possono accedervi a causa dei produttori di oppio, dei conflitti interni che ci sono tra i gruppi etnici e per la mancanza di strade.
Essendo da poco entrato nel mondo del turismo, in tutto il Paese si respira ancora quell’aria autentica e vita vera che invece si è persa in molte parti nel resto dell’Asia. Tutti sono gentili, ci accolgono con sorrisi e molto rispetto. Vi consigliamo di munirvi della guida della Lonely Planet del Myanamar prima di intraprendere questo viaggio e di informarvi bene sui vari spostamenti. Esistono anche dei gruppi di ribelli che si spostano tra le montagne, creando contrasti e rivoluzioni. E’ opportuno quindi sapere con precisione dove poter andare e dove no, senza addentrarsi troppo all’avventura.
In Myanmar la religione principale è il buddismo, la moneta è il “kyat” e la maggioranza della popolazione è di etnia Bamar.
COME OTTENERE IL VISTO DI INGRESSO PER IL MYANMAR
Per accedere al Paese è necessario avere un visto turistico, acquistabile Online sul sito https://evisa.moip.gov.mm/ E’ valido per 28 giorni ed ha un costo di 50 $.
Noi siamo arrivati via terra dalla Thailandia attraversando il valico Mae Sot – Myawaddy e non abbiamo avuto nessun tipo di problema per attraversare il confine. Se vi trovate anche voi a passarlo a piedi dovrete essere già in possesso del visto stampato insieme al Passaporto, valido almeno 6 mesi.

Se invece arrivate in aeroporto è possibile effettuarlo al momento, basta avere il Passaporto valido 6 mesi e due fototessere.
COSA DEVI SAPERE PRIMA DI VIAGGIARE IN MYANMAR
Sicuramente non è un viaggio di lusso. Vi ritroverete spesso faccia a faccia con la povertà, con la sporcizia e con gli uomini che sputano rosso ad ogni angolo. Ci vuole molto spirito di adattamento e molta pazienza, in Myanmar il tempo scorre lento. Non c’è un orario di partenza preciso per autobus o minivan, partono solo quando sono pieni. E per pieni intendo veramente ma veramente pieni. Le strade non sono tutte asfaltate, ci sono molte buche e tante curve, quindi consigliamo a chi soffre di mal di auto di portarsi qualcosa contro la nausea. Vi consigliamo un abbigliamento comodo. Visto che ci sono molti templi e luoghi sacri da visitare, il miglior outfit è un pantalone lungo e leggero, di quelli larghi, e delle infradito o sandali da togliere con facilità prima di entrare in questi luoghi, in quanto è vietato indossare le scarpe.

ITINERARIO CLASSICO DEL MYANMAR, DA YANGON AL LAGO INLE.
GIORNO 1-2-3
YANGON
Arrivo a Yangon con un volo internazionale. Il primo giorno è perso in viaggio. Iniziamo dal secondo per immergerci nel Myanmar.
Per chi invece arriva via terra dalla Thailandia, può raggiungere Yangon dal confine Myawaddy con autobus di 8 ore. In questo caso, però, vi consigliamo di fare una tappa intermedia a Mawalamine e Hpa An.
Iniziamo la scoperta di questo Paese. Appena metterete piede in strada e vi guarderete intorno, non potrete non farvi delle domande su alcune curiosità che noterete subito, qui troverete tutte le risposte!(9 curiosità sul Myanmar).
COSA VEDERE
Yangon è stata la capitale del Myanmar per molto tempo, è una città enorme e troppo trafficata. Non l’abbiamo amata in modo particolare, ma ci sono almeno due cose da non perdere: la Shwedagon Pagoda e la Sule Pagoda.
La prima è uno stupa completamente ricoperto di oro alto 98 metri, si trova ad ovest del lago reale e domina la città dall’alto di una collina. Di sera si illumina di un oro accecante e l’atmosfera che si crea è davvero magica. È la pagoda buddista più sacra per i birmani con le reliquie dei quattro Buddha conservati lì dentro. Intorno alla pagoda ci sono 12 punti planetari corrispondenti ai giorni della settimana. La tradizione vuole che ci si fermi al giorno corrispondete a quello della propria nascita, bagnando il Buddha tante volte quante sono i proprio anni. Ad ogni giorno della settimana corrisponde un segno zodiacale diverso, rappresentato sotto la statua del Buddha.

L’ingresso alla Shwedagon Pagoda costa 10.000 kyat a persona (circa 6€). E’ importante avere un abbigliamento consono, le ginocchia e le spalle devono essere coperti e i piedi scalzi. Agli uomini, in caso si presentino con dei pantaloni 3/4, viene dato in prestito un longy birmano.
La Sule Pagoda invece è al centro della città, impossibile non vederla.E’ al centro di una rotonda che decora Yangon. La pagoda risale a più di 2200 anni fa ed è così importante per il Paese che si trova all’interno del patrimonio della città.
Dopo aver visitato queste due pagode, potete fare una passeggiata al mercato locale per entrare in contatto con la popolazione. Sicuramente imparerete quasi subito la parola birmana “Minglaba” che significa “ciao“, chiunque incrociate per strada vi saluterà sorridendo.
YANGON CIRCLE LINE , UNA MANIERA DIVERSA DI VISITARE LA CITTÀ
Un modo alternativo ed interessante per girare la città è farlo attraverso la “Yangon Circle Line“, una linea ferroviaria che fa il giro completo della città. Il percorso è lungo 50 km, dura 3 ore e comprende 38 stazioni. Ha un prezzo di circa 150 kyat a persona. Programmatevi le vostre fermate con i luoghi di interesse e godetevi l’esperienza in un treno locale!
Dopo due giorni di traffico, code in macchina, afa e caos è arrivato il momento di salutare Yangon. Con un autobus notturno di 10 ore per 14€ si arriva a Bagan. Molto importante, visto che la fermata degli autobus di Yangon si trova fuori città, vi consigliamo di prendere un taxi in largo anticipo per arrivare in orario, visto il troppo traffico.
GIORNO 4-5-6
BAGAN
Viaggiare di notte, anche se può sembrare scomodo per dormire, è veramente utile per risparmiare tempo. Vi addormenterete a Yangon e come per magia vi sveglierete a Bagan 10 ore dopo. Una volta arrivati al terminal dei bus di Bagan, verrete circondati da tantissimi taxisti, mi raccomando contrattate sempre!
Prima di raggiungere il vostro hotel, il taxi si fermerà ad una specie di “biglietteria”, dove vi verrà chiesto di pagare per accedere all’area di Bagan. Il costo è di 25.000 kyat a testa (circa 15€), ed è valido per un’intera settimana.
A Bagan nella sua epoca d’oro, furono costruiti 4.446 templi, pagode e monasteri, di cui oggi se ne contano 3822.Attualmente Bagan si estende su una superficie di 67 kmq, è il più grande sito archeologico del mondo e fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco.
Nel 2016, dopo un forte terremoto, centinaia di templi sono stati distrutti. Nonostante questo però il sito archeologico ha mantenuto intatta la sua bellezza.
DOVE DORMIRE A BAGAN
Bagan è divisa in tre zone dove poter alloggiare :
- Old Bagan : la zona più vicina ai templi e la più comoda per visitarli a piedi. E’ una posizione centrale dove si trovano gli alberghi più esclusivi e costosi della zona.
- New Bagan: A 3 km a sud di Old Bagan e vicina alla zona dei templi, New Bagan offre una grande varietà di alloggi di media categoria, con tariffe proporzionate.
- Nyaung U: A 10 km da Old Bagan, e a 3km dalla zona dei templi, si trova Nyaung U. Questa cittadina è la zona degli alloggi economici per eccellenza, con guesthouse ed ostelli ed è il punto da dove partono gli spostamenti per le altre zone del Myanmar in quanto è presente anche una stazione dei treni.
COME SPOSTARSI
Una volta scelta la vostra zona dove alloggiare, non vi rimane che andare alla scoperta della valle dei templi.
Il modo più comodo, economico ma anche divertente di esplorare Bagan è quello di noleggiare dei motorini elettrici. Non solo potrete visitare la cittadina in modo indipendente ed autonomo, ma sarà anche piacevole perdersi nella stradine sabbiose che caratterizzano Bagan. Il prezzo dello scooter elettrico è di 5€ al giorno, mi raccomando ricordatevi di ricaricarlo ogni volta che tornate in ostello 🙂

L’ALBA SUI TEMPLI
Bagan è conosciuta per lo spettacolo che offre ogni mattina all’alba, con il volo delle mongolfiere ed il cielo che si colora di mille sfumature, rendendo tutta l’atmosfera della valle davvero magica.
Se volete sapere come e soprattutto dove vedere un’alba indimenticabile, cliccate qui.

TOUR TRA I TEMPLI PIU BELLI
Essendoci più di tremila templi, è ovvio che visitarli tutti è davvero un’impresa difficile. Per questo, vi elenchiamo qua sotto quelli più caratteristici e famosi e che ci sono piaciuti di più.

I templi sono divisi in zone, dalla piana centrale a quella settentrionale e meridionale, facilmente raggiungibili e poco distanti tra loro.
- Gawdawpalin Pahto, si trova ad Old Bagan ed è uno dei più imponenti
- Nathlaung Kyaung , unico tempio indù di tutta Bagan, situato ad Old Bagan
- Thatbyinnyu Pahto, tempio dell’onniscenza, con i suoi 63 metri è il più alto ed anche questo si trova ad Old Bagan,
- Bu Paya il più antico, anch’esso situato ad Old Bagan,
- Ananda Pahto il più grande, si trova nella piana settentrionale, una zona che si estende dalle mura di Old Bagan fino a Nyaung U,
- Dhammayangyi Pahto, si trova nella piana centrale che si estende tra New Bagan e Nyaung U. Questo tempio è il più misterioso e l’unico ad “ospitare” due Buddha in un’unica stanza.
- Sulamani Pato il più bello , situato nella piana centrale.
- Tharabar Gate lady golden face
- Dhammayazika Paya, nella piana meridionale.
DA BAGAN A MANDALAY
Dopo che sarete tornati indietro nel tempo per tre giorni ed aver ammirato l’alba per due mattine consecutive, sarà dura tornare al presente. Salutiamo Bagan prendendo un treno notturno da Nyaung U per Mandalay. Anche qui vi consigliamo di prenotarlo con almeno due giorni di anticipo, altrimenti dovrete farvi 8 ore in terza classe, e sicuramente non è il modo migliore per passare la notte!

Il prezzo varia a seconda della classe, noi essendo in terza abbiamo pagato davvero poco : 1.20€ a testa.
GIORNO 7-8-9
MANDALAY
La stazione di Mandalay è abbastanza vicina al centro, quindi è fattibile raggiungere la zona degli ostelli ed hotel a piedi. In alternativa, potete prendere uno dei tanti taxi che ci sono là fuori.
A Mandalay la vita scorre intorno al fossato che circonda le mura del Palazzo Reale, tutti i locali infatti amano passeggiare lungo fiume e mantenersi in forma con un pò di attività fisica.
Il tour di Mandalay lo divideremo in tre parti, una dedicata a delle cascate poco conosciute, un’altra alla scoperta delle sue città antiche e l’ultima ad un tour all’interno della città.
COME MUOVERSI A MANDALAY
La soluzione migliore e più economica per spostarsi a Mandalay e dintorni è noleggiare uno scooter. Purtroppo non è così semplice come nelle altre parti del Paese, in quanto molti hotel e guest-house hanno abolito il noleggio di motorini a causa dei molti problemi che si andavano a creare tra polizia e turisti. Se vi diranno però che noi turisti non possiamo guidare oppure che non c’è nessuno che affitta scooter, non ci credete. Lo fanno specialmente per poter vendere le loro escursioni in tuk-tuk e guadagnarci qualcosa.
A noi ci avevano detto che non c’erano negozi di rent scooter, ma testardi come siamo non ci abbiamo creduto. Ed abbiamo fatto bene! Abbiamo trovato un garage che si chiama “Mr Gerry“, che affitta motorini a 30.000 kyat al giorno. L’unica cosa che ci è stata detta proprio da Mr Gerry è quella di prestare attenzione alla polizia, in quanto ferma solo i turisti per spillargli qualche soldo. La cosa positiva è che i posti di blocco li fanno soltanto intorno alle mura di Mandalay, quindi nessun pericolo. Lo scooter lo useremo esclusivamente per visitare i dintorni della città, e non il centro della città stessa.
DEE DOKE WATERFALL
Ad un’ora e mezzo di motorino da Mandalay ci sono queste piscine blu pastello, sembrano finte da quanto sono colorate. Non ci sono indicazioni per raggiungerle, e se mettete il nome su Google Maps vi farà fermare 4/5 km prima della vera destinazione.
Inserite “Dee Doke Waterfall” su Google Maps, arrivate fino a dove vi dice il navigatore e proseguite su quella strada per più o meno altri 15-20 minuti fino a che non vedrete questo “ingresso” . Non è segnalato da nessun cartello quindi guardate attentamente la foto per prendere i punti di riferimento.

Una volta trovata questa strada, imboccatela e percorretela fino in fondo, finché non troverete una specie di parcheggio con un chiosco che vende bibite e cocco fresco. Parcheggiate lo scooter e dirigetevi verso il sentiero che sale a destra. Dovrete fare 20 minuti di percorso nel verde per raggiungere le piscine.
Se consumate al bar/ristorante della famiglia che vive lì non dovrete pagare nessun ingresso, se invece non volete niente vi verranno chiesti 1.500 kyat a persona per poter stare nell’area.

LE CITTA’ ANTICHE DI MANDALAY
Le quattro città antiche di Mandalay sono : Mingun, Sagaing, Inwa (Ava) ed Amarapura.
Solitamente ogni guest house offre escursioni con il tuk-tuk in giornata che prevedono la visita di tutte queste città. Essendo separate da Mandalay da un fiume, diranno che per raggiungerle è possibile farlo solo con la barca, convincendoti così a doverti per forza affidare a loro per organizzare un tour nelle città antiche.
Ecco, non è vero. Queste città sono tranquillamente raggiungibili con il motorino, in modo totalmente indipendente e soprattutto senza la folla di turisti, ma in solitaria, godendovi dei meravigliosi paesaggi birmani.
MINGUN
Mettete sul navigatore Mingun, e dopo un’oretta di strada vi troverete proprio lì. La strada è in buone condizioni ed asfaltata, quindi nessun pericolo.
Per entrare nell’area di Mingun è richiesta una tassa da pagare di 5.000 kyat (circa 3€), in cui sono compresi gli ingressi ai templi.
Ecco le attrazioni di Mingun:
Mya Thein Tan Pagoda : La pagoda è dipinta di bianco e prende la forma dal Monte Meru , una montagna sacra buddista. Fu costruita in memoria della principessa Hsinbyume, moglie del Re Bagydaw.
Mingun Bell : E’ stata la campana suonante più grande del mondo per decenni, prima che venisse superata da una costruita in Cina. pesa 4 tonnellate,è alta 4 metri ed un diametro che supera i 5.
Mingun Paya : sarebbe potuta diventare la pagoda più grande del mondo, se solo avessero terminato i lavori. Quella costruita è soltanto un terzo dell’edificio che doveva essere. La pagoda ha ancora dei segni ben visibili del terremoto del 1838.

SAGAING
Più a sud di Mingun c’è questa cittadina che è un centro monastico. Per l’ingresso è necessario esibire il biglietto cumulativo valido anche Mingun. Sagaing non ha niente che spicca in particolare per la sua bellezza, ma racchiude tante pagode che ammirate complessivamente regalano comunque un paesaggio piacevole.
INWA o AWA
Questa città è stata per ben quattro volte la capitale del Regno di Birmania. L’attrazione principale è la Bagaya Kyaung, un monastero interamente costruito in legno teak e nonostante il forte turismo è ancora abitato.
Prima di arrivare alla cittadina, sulla sinistra troverete un monastero abbandonato o meglio quel che ne rimane: una gigantesca costruzione che fa rendere l’idea di quanto fosse stato splendido questo luogo.

AMARAPURA
Il suo nome significa “città dell’immortalità” , penultima capitale del Regno di Birmania. La sua principale attrazione è l’U-Bein Bridge, il ponte pedonale pedonale in taek più lungo del Mondo , che attraversa le acque del lago Taungthaman. Vi consigliamo di recarvi in questo luogo all’alba o al tramonto. Nel primo caso avrete l’occasione di incontrare i monaci che lo attraversano. Nel secondo , godrete di una vista spettacolare , nonostante la folla di turisti che si raccoglie qui per fotografare questo scorcio.

TOUR ALL’INTERNO DI MANDALAY
Perdetevi nelle numerose e numerate vie della Città, infatti le strade di Mandalay sono numerate e formano una griglia da est a ovest, sembrerà di trovarsi in una città americana stile New York. I luoghi imperdibili di Mandalay sono senza dubbio :
- Mandalay Hill, si tratta di una collina alta 230 metri che si affaccia sulla città, regalando al tramonto una vista indimenticabile. Per raggiungerla ci sono delle scalinate che attraversano diversi templi, vi sarà quindi richiesto di camminare a piedi scalzi. Per arrivare in cima occorrono all’incirca trenta minuti.

- Kuthodaw Pagoda , ai piedi di Mandalay Hill sorge questa pagoda dorata circondata da 729 lastre di marmo, dove sono stati incisi tutti i 1081 volumi del canone buddhista. Ognuna di queste iscrizioni è stata messa al riparo in una “piccola” pagoda per proteggerle dagli agenti atmosferici. Questo viene considerato il libro più grande del Mondo. Fu costruito da 200 studiosi con l’aiuto di 2400 monaci che leggevano il testo e ci sono voluti più di 6 mesi per realizzarlo.

GIORNO 10-11
LAGO INLE
Con un minibus di 6 ore per circa 8 € a persona, raggiungiamo la cittadina di Nyaungshwe, principale punto di accesso per il lago. Se invece, siete amanti dei Trekking è possibile fare base a Kalaw e partire per un trekking di 2/3 giorni per raggiungere l’Inle. Noi avremmo voluto partecipare al trekking, ma Sathya aveva la febbre e abbiamo dovuto rinunciarci. Per accedere alla regione del Lago vi sarà richiesto di pagare una tassa fissa di 15.000 kyat (circa 9€ ).

La visita consiste in un’escursione o all‘alba o al tramonto a bordo di una barchetta. Copritevi bene perché farà piuttosto freddo, in ogni caso sulla barca ci saranno a disposizione delle coperte. Il costo varia a seconda del tour che sceglierete di fare.
Noi abbiamo speso 20.000 kyat (circa 12 €), per un tour completo di mezza giornata da mezzogiorno fino al calare del sole.
Il tour è prettamente turistico, con varie fermate nei negozi di souvenir ed in quelli di artigianato, ma è anche interessante. L’escursione passerà dai villaggi e dagli galleggianti, (che sono delle vere e proprie zolle di terreno coltivate nell’acqua), ad un tempio buddista, ai lavoratori di argento ed alle donne che tessono sciarpe e vestiti con la fibra di Loto. Dopo la pausa pranzo, si raggiunge il villaggio di Inthein, dove con una breve camminata in mezzo a banchetti di souvenir, si raggiunge una collina con 1054 pagode.
Dopo tutto questo girare, per l’orario del tramonto si riprende la via del ritorno, passando dal centro del Lago, dove troviamo loro: i famosi pescatori che remano stando in equilibrio su una gamba.

Contro ogni nostra aspettativa, sono stati la delusione più totale del Lago, tanto da farci pensare a quanto il turismo stai già trasformando l’autenticità di questo Paese.
Sono lì, fermi, seduti, ad aspettare che passi qualche turista per mettersi in posa. Si fanno fotografare, cambiano posizione, addirittura hanno dei pesci finti che prendono in mano. Una volta finita la danza si avvicinano e chiedono la mancia. Certo, sei tu a decidere quanto offrirgli, ma è comunque un gesto forzato e non spontaneo, come non sono spontanei loro.
Il Lago Inle è la prova esistente che il Myanmar si sta aprendo al turismo e lo sta facendo molto velocemente. Qui non si respira purezza, quella cosa che invece esiste ancora nel resto del Paese.
Non ci sentiamo di consigliare questo posto per il semplice fatto che il Myanmar vero è altro rispetto a questo, e finché c’è vita autentica è meglio andare a visitare qualcosa di meno turistico e più vero, realistico.
Ovviamente lo mettiamo nell’itinerario perché è una meta molto ambita e richiesta, sulla quale ci sono state fatte molte domande. Sta a voi decidere se includerla o meno nel vostro viaggio, noi personalmente, se avessimo saputo che sarebbe stato così, avremmo sicuramente escluso il Lago e visitato altre località molto interessanti come il Mindat nello Stato Chin, nella parte occidentale del Myanmar, raggiungibile da Bagan.
GIORNO 12
Qua il viaggio si fa piuttosto lungo, con un autobus notturno di 12 ore per 35 € a persona si fa rientro a Yangon dove potete prendere il vostro volo di rientro, oppure se avete a disposizione più tempo o non dovete rientrare a casa con un volo e volete attraversare il confine Myanmar – Thailandia , vi consigliamo di fermarvi a visitare le città meno turistiche e poco conosciute di Hpa-An e Mawlamyne , raggiungibili da Yangon o direttamente dal Lago Inle.